Chiesa di San Liborio: in corso il restauro del campanile
A cura di CEA anche Il secondo stralcio dei lavori che darà nuova vita a campanile e sagrato

Concluso con ottimi risultati il primo stralcio di lavori a San Liborio, con il rifacimento della facciata della chiesa e della piazza che si estende sul lato ovest, CEA (Cooperativa Edile Artigiana) si è aggiudicata anche l’appalto per il secondo lotto.
L’intervento darà nuova vita al campanile della chiesa, la torre più alta di Colorno, che versava da tempo in condizioni estremamente degradate, e al sagrato prospiciente la chiesa, nei tempi passati nascosto da una deturpante stesura di asfalto.
Immutato il team di esperti che si st a occupando dei lavori: il geom. Doriano Rivieri (che seguirà per la Provincia l’iter dell’intervento), il prof. arch. Paolo Giandebiaggi (coordinatore del gruppo di professionisti e studiosi che hanno curato progettazione e restauro), l’arch. Gianluca Mora (direttore dei lavori), il prof. Arch. Carlo Blasi (esperto che si è occupato dei restauri scientifici) e la sua assistente, prof.ssa arch. Elisa Adorni.
Anche CEA ha rimesso in campo lo stesso team del primo stralcio: il geom. Gian Luca Dall’Aglio (direttore tecnico di cantiere), l’arch. Andrea Vaccari (assistente al direttore tecnico) e il sig. Luigi Viscido (responsabile operativo di cantiere).
Proponiamo di seguito l’articolo che “La Gazzetta di Parma” ha dedicato all’opera.
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Colorno – Proseguono i lavori di restauro esterno della Chiesa di corte dedicata a San Liborio. Dopo la facciata ed il piazzale è la volta del campanile. Il restauro dell’alta e slanciata torre campanaria costituisce la parte più rilevante del secondo stralcio dei lavori finanziati dalla Provincia, proprietaria del complesso monumentale che comprende anche la Reggia, e con i fondi dell’Unione Europea. I rilievi architettonici, effettuati dalla Facoltà di Architettura dell’Università di Parma, sono stati finanziati dalla Fondazione Cariparma.
Il campanile, la torre più alta di Colorno, era veramente in condizioni molto degradate, tanto che la Provincia, nel 2006, fece eseguire dei lavori di staticità di somma urgenza, su segnalazione dell’allora sindaco Stefano Gelati, che poi portò il problema del restauro di San Liborio in tutte le sedi competenti.
Il restauro prevede il risanamento di tutto il campanile, degli intonaci e delle due balconate. In questo modo verrà reso agibile il castello delle campane che contiene quattro bronzi di notevole peso, proporzionati tra essi, che risalgono alla fine del diciottesimo secolo.
Sono anni che i colornesi non sentono più il suono delle campane di San Liborio. Queste, a differenza di due campane del duomo e della statua sopra il monumento ai caduti, si salvarono nel ’41 dalle requisizioni per la costruzione di armamenti grazie all’azione del professor Glauco Lombardi.
[da “La Gazzetta di Parma” di venerdì 23 settembre 2011 – Rino Tamani]